15 luglio 2025 – Università degli Studi di Cagliari
È stato ufficialmente presentato alla stampa il progetto Sardinian Roots, promosso nell’ambito del programma EINS del PNRR, con l’obiettivo di sviluppare il turismo delle radici in Sardegna. L’iniziativa, coordinata dall’Università di Cagliari e inserita nello Spoke 2 dedicato a turismo e beni culturali, punta a valorizzare il legame profondo tra le comunità sarde e i milioni di discendenti emigrati nel mondo.
Il progetto si propone di costruire un ecosistema di innovazione che unisca ricerca accademica, tecnologie digitali, analisi dei dati e co-progettazione territoriale, per offrire esperienze autentiche ai cosiddetti “turisti delle radici” — figli, nipoti e pronipoti dei sardi emigrati, spesso mai stati in Sardegna e desiderosi di riscoprire le proprie origini.
Tra i punti salienti:
- Un lavoro di analisi territoriale e coinvolgimento degli stakeholder in quattro aree campione: Algherese/Sassarese, Barbagia di Ollolai, Trexenta e Sulcis;
- L’adozione del concetto di “regioni storiche” per superare i limiti amministrativi e offrire percorsi coerenti e sostenibili;
- Lo sviluppo di una piattaforma DMS (Destination Management System) e strumenti digitali per la promozione e la personalizzazione dell’esperienza turistica;
- La collaborazione con Rete Gaia Srl, Consorzio UNO, Associazione Imago Mundi e Sintur per le attività di ricerca genealogica, formazione, produzione di contenuti, e comunicazione.
«Non si tratta di creare una Disneyland delle radici – ha spiegato il team – ma di favorire incontri autentici tra territori e discendenti di emigrati, promuovendo lo sviluppo locale e la sostenibilità culturale ed economica».
Con oltre 2,4 milioni di sardi stimati nella diaspora mondiale, il potenziale di questo segmento turistico è enorme.
Sardinian Root si propone come modello replicabile, capace di trasformare la memoria familiare in opportunità di crescita per le comunità locali.
È possibile rivedere la conferenza stampa completa su YouTube, cliccando qui.


